Metalli pesanti: cosa sono e quali sono i rischi per la salute

I metalli tossici si presentano come sostanze inquinanti presenti nei cibi, acqua, bevande, cosmetici e nei farmaci. Anche se presenti in quantità infinitesimali a determinate condizioni, in determinate quantità possono diventare pericolosi per il nostro organismo. Perché ? Tali sostanze tendono a bioaccumularsi, ovvero ad aumentare la propria concentrazione in modo lento ma costante e il nostro organismo riesce solo in parte a rimuoverli. Questa sostanze rimangono in pratica nel nostro organismo per decenni rappresentando un serio pericolo.

L’utilizzo di cibi biologici come verdure coltivate senza l’utilizzo di pesticidi, erbicidi e fertizzanti può sicuramente aiutare, tuttavia non è possibile scappare in modo completo dall’assunzione di tali sostanze se pensiamo che le acque dei fiumi, la pioggia e l’acqua in genere contiene di per se metalli pesanti.

Metalli pesanti sono inoltre presenti in molti oggetti di uso comune: dalle pentole in alluminio a quelle in acciaio al nichel e nei farmaci, nei vaccini e nei cosmetici. Ogni giorno il nostro organismo si trova a far fronte allo smaltimento di tali metalli. Eliminazione che, purtroppo, avviene solo in parte con la salivazione, traspirazione e addirittura con l’allattamento.

La problematica della presenza dei metalli pesanti dev’essere inquadrata nel più generale inquinamento ambientale nel quale viviamo che sicuramente mette a dura prova l’attività di disintossicazione del nostro organismo.

A conferma della tossicità dei metalli pesanti le ultime ricerche in materia hanno dimostrato il collegamento tra alcune gravi patologie come il cancro, l’Alzheimer, l’arterosclerosi, ecc.

I cosiddetti killer subdoli come vengono definiti i metalli pesanti agiscono nell’organismo alterando le funzioni biologiche ma aspetto ancora più grave è il fenomeno della c.d. sostituzione da parte dell’organismo degli elementi vitali con altri elementi meno idonei. Tale principio sostitutivo del minerale con il metallo tossico può quindi comportare un meccanismo di adattamento che si traduce nel sopperimento della mancanze di minerali e vitamine indispensabili per la salute con i metalli tossici.

Esempio eclatante è quello della sostituzione del calci del cervello con il piombo o del cadmio con lo zinco e l’alluminio con il magnesio. Tale sostituzione comporta certamente dei malfunzionamenti ai quali l’organismo può fare fronte per un periodo di tempo limitato e per tali motivi occorre fa fronte con un programma di disintossicazione.

Circa la definizione di metallo pesante non si registra una definizione precisa, in alcuni casi si fa riferimento alla densità (metallo pesante è quando l’elemento chimico ha una densità maggiore di 5 gr per cm3). In altri casi si è fatto riferimento al peso atomico.

Nell’ambito dei metalli pesanti si fa riferimento anche ad un sottogruppo che ha assunto notevole importanza in biologia e medicina: i metalli in traccia. Tali elementi sono presenti nei fluidi biologici di tutti gli essere viventi in quantità infinitesimali e per gli esseri umani tali sostanze sono rappresentate da cromo, rame, fluoro, ferro, arsenico, iodio, selenio, nichel, manganese, stagno, silicio zinco, molibdeno. In un secondo gruppo rientrano mercurio, cromo, cadmio e piombo.

Radicali liberi. Cosa sono ? Perché sono dannosi ? L’accumulo dei radicali liberi è indotto dai metalli pesanti i quali spezzano i legami molecolari liberandoli. Si tratta di molecole costituite da atomi instabili senza un elettrone dannose per le nostre cellule in quanto sono responsabili della formazione di malattie come diabete, tumori e malattie cardiovascolari.

Avendo un elettrone mancante tali molecole ne sono alla continua ricerca e pertanto attaccano qualsiasi molecola con la quale entra in contatto allo scopo di “rubare” l’elettone stesso. Una volta compiuto il processo di ossidazione la molecola sana diventa a sua volta radicale libero provocando una vera e propria reazione a catena che si blocca con l’intervento delle molecole dette appunto anti-ossidanti che neutralizzano i radicali liberi.

Si tratta di un processo quotidiano e inarrestabile dove ogni cellula produce fino a 3 miliardi di radicali liberi. Tale processo viene tuttavia posto sotto stress in presenza di fattori esterni, come il fumo. Una sola sigaretta può produrre fino a 10 miliardi di radicali liberi.

La mancanza di antiossidanti nel nostro organismo può comportare un pericolo per componenti cellulari come lipidi, proteine, carboidrati e per lo stesso DNA provocando patologie come cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative

Quali sono le conseguenze dei radicali liberi. Questi sono colpevoli di numerosi danni, a titolo esemplificativo:

  • Danneggiamento delle membrane. Attaccando gli acidi grassi polinsaturi delle membrane ne determinano un irrigidimento fino a provocare la morte della cellula
  • Danneggiano i vasi sanguini. La continua ricerca dell’elettrone mancante provoca un danno alla lipoproteine ossidandole.
  • Danneggiano il collagene. Agendo sulla proteine della pelle mediante la formazione di legami crociati determinano una perdita di elasticità e tonicità che comporta un avvizzimento cutaneo

Cosa fare per eliminare radicali liberi ? Uno stile di vita sano è il primo ed essenziale consiglio da seguire. L’eliminazione del fumo e della sigaretta, la riduzione dell’alcool, la conduzione di uno stile di vita senza stress e l’abitudine a mangiare frutta e verdura contenenti vitamine A, C ed E sono i  primi passi.

  • VITAMINA C Pomodori, Agrumi, Peperoni, Broccoli, kiwi, ortaggi a foglia verde…
  • VITAMINA A Fegato, carote, uova, albicocche, formaggi, pesce, salmone e sardine, latte intero…
  • VITAMINA E Olio d’oliva, germe di grano, olio di mais, olio di soia, olio di girasole, olio di arachide, noci, noccioline….

Elenco dei metalli pesanti e i loro effetti sulla salute

  •  Allumino: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria, autismo.
  •  Antimonio: danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco.
  •  Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.
  •  Bario: ipertensione, paralisi.
  •  Bismuto: dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea.
  •  Cadmio: diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.
  •  Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.
  •  Rame: irritazioni al naso, bocca ed occhi; cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni. Emicranie croniche
  •  Gallio: irritazione alla gola, difficoltà respiratorie, dolori alla cassa toracica.
  •  Afnio: irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.
  •  Indio: danni al cuore, reni e fegato.
  •  Iridio: irritazione agli occhi e al tratto digestivo.
  •  Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.
  •  Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.
  •  Manganese : turbe alla coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro.
  •  Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA.
  •  Nickel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle.
  •  Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.
  •  Platino: alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni.
  •  Rodio: macchie alla pelle, potenzialmente tossico e sospetto cancerogeno.
  •  Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.
  •  Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.
  •  Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.
  •  Tantalio: irritazione agli occhi e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore.
  •  Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi.
  •  Stagno: irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficoltà ad urinare.
  •  Tungsteno: danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi.
  •  Vanadio: disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino.
  •  Ittrio : altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.

 

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